La crisi d’impresa In data 14 novembre 2017 è entrata in vigore una legge delega con la quale il Parlamento italiano conferisce al suo Governo la funzione legislativa di elaborare una riforma del diritto fallimentare. Una peculiarità di questa riforma è la previsione di una procedura di allerta volta a incentivare l’emersione anticipata di una crisi d’impresa e ad agevolare lo svolgimento di trattative tra debitore e creditori. Gli organi societari di controllo hanno un obbligo di avvisare immediatamente l’organo amministrativo della società qualora sussistano gravi indizi di una crisi. Stesso dovere spetta anche ai creditori pubblici, come p.e. l’Agenzia delle entrate o l’INPS, qualora la società non adempia ai suoi obblighi finanziari. In questi casi, il debitore sarà assistito da un apposito organismo, probabilmente istituito presso ciascuna camera di commercio, al fine di addivenire a una soluzione della crisi concordata tra il debitore e i creditori. L’imprenditore che abbia proposto tempestivamente l’istanza di composizione assistita della crisi, potrà inoltre beneficiare di misure premiali, sia di natura patrimoniale sia in termini di responsabilità. Saranno invece esplicitamente escluse dalla procedura in oggetto le società quotate in borsa o in altro mercato regolamentato.